Ci sono donne che cercano di “affogare” i problemi, le paure, le delusioni nel fondo di un bicchiere di alcool. Spesso soffrono così tanto che al mattino, subito dopo il caffè, iniziano a bere per allontanare quello che si annuncia, per loro, essere una nuova giornata di sofferenza.

Ma.. se queste donne hanno dei figli cosa succede? In questa era di gente sola ed iperconnessa i figli delle donne che bevono alcolici si rivolgono ad internet per chiedere aiuto, rassicurazione e consigli.

Le domande più frequenti che questi ragazzi rivolgono alla rete sono: Cosa devo fare se mia mamma beve troppo? Come faccio a riconoscere se mia mamma è un alcolista? Come posso aiutarla?”

Il dolore, il senso di impotenza e la solitudine che traspare in queste domande è evidente.

Cos’è la dipendenza da alcol?

La dipendenza da alcol è una malattia, non è un vizio e non è causata dalla debolezza di carattere.

Quali sono i segni predittivi?

Non riuscire, in un contesto sociale, a parlare o a socializzare senza bere alcolici. Questo non significa che se una persona beve un bicchiere durante una festa rientra automaticamente nel gruppo di chi ha problemi con l’alcool ma se, questo comportamento si ripete in ogni occasione, e assumere alcool smodatamente diventa la norma nei contesti sociali allora si, c’è un problema.

Un altro comportamento predittivo è la sensazione di vergogna legata al consumo di alcool. Se dopo ogni bevuta la persona ha sempre pronta una scusa tipo: ho bevuto per noia oppure quel giorno ne avevo proprio bisogno allora molto probabilmente ha un problema con l’alcool. 

 

Come aiutare una persona alcolista?

La prima cosa da fare è non giudicare e cercare di capire. Solo se si riesce a creare un clima accogliente si creeranno le condizioni per instaurare una relazione d’aiuto. Un atteggiamento giudicante invece genera difesa e rifiuto. E’ come se la persona dicesse “Perché devo fidarmi di te se mi giudichi? Perché non capisci che questo comportamento mi procura dolore ma non riesco a smettere?”.

Accettare la sua sofferenza è una condizione indispensabile per poterlo accompagnare a fare scelte diverse, più protettive.

Fermarsi, ascoltare, raccontare, dare fiducia è un buon modo per iniziare.

Perdonarsi, volersi bene, non abbandonarsi alla solitudine, accettare di essere uno che sbaglia ma che è anche capace di rialzarsi e camminare di nuovo. Questa è la strada da percorrere insieme.

Come chiedere aiuto

Rivolgersi ad un centro specializzato è la soluzione migliore. La dipendenza da alcol difficilmente si combatte da soli.

Il primo passo è quello più importante. Portare la domanda di aiuto nel posto giusto è determinante per iniziare un percorso terapeutico evolutivo. L’obiettivo finale è, senza ombra di dubbio, il superamento della dipendenza ma la strada può essere più o meno lunga, tortuosa e costellata di ricadute. Dopo una ricaduta non si ricomincia dall’inizio ma dal punto evolutivo raggiunto, insomma il lavoro fatto non è mai sprecato.

Riprendi il controllo della tua vita, libero dalla dipendenza.

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