Che cosa è la sindrome di astinenza?

Nel mondo dell’addiction per sindrome di astinenza, si intende uno stato di sofferenza specifica, fisica e psichica, dovuto al venir meno dell’effetto farmacologico della droga a cui l’organismo si è abituato.

Fino a qualche anno fa quindi si riteneva che la crisi di astinenza fosse legata soltanto alla cessazione improvvisa della sostanza psicotropa responsabile della dipendenza

Nel tempo questo concetto  è cambiato. 

Gioco d’azzardo e sindrome da astinenza

Pensiamo al gioco d’azzardo come esempio di una dipendenza non da sostanze. Chi ha una dipendenza da gioco patologico se, con la chiusura delle sale slot e dei bar si è trovato improvvisamente a non poter più giocare ha sviluppato la stessa sofferenza psichica (ansia, inquietudine, nervosismo) che eravamo abituati a vedere in una sindrome da astinenza da sostanze e, in alcuni casi anche una sintomatologia fisica rapportabile alla sua personale somatizzazione dell’ansia. 

Semplificando molto allora, possiamo definire la crisi di astinenza come l’insieme degli effetti dovuti alla mancanza improvvisa di una sostanza psicotropa o di un comportamento compulsivo a cui  siamo abituati.  La sintomatologia  può essere solo psicologica o anche somatica.

Che cosa è il craving?

Il craving invece è un desiderio compulsivo, non governabile dalla volontà,  per una sostanza psicoattiva, per un cibo o per qualunque altro oggetto o comportamento gratificante. 

Questo desiderio è patognomico dell’addiction, cioè in tutte le forme di dipendenza compare il craving.

Questo desiderio compulsivo è stimolato da situazioni o comportamenti  previamente associati alla specifica dipendenza, capaci cioè di svolgere il ruolo di “grilletto” e  innescare, con un meccanismo di condizionamento, o di associazione di idee, la gratificazione normalmente associata alla sostanza psicotropa o al  comportamento compulsivo.

Come la pandemia da coronavirus ha influito sulla sindrome da astinenza e sul carving?

Sicuramente la pandemia da coronavirus con il relativo isolamento sociale ha prodotto in molte persone con dipendenza una disintossicazione forzata ma non sappiamo se tutto ciò può essere definito curativo.  Sicuramente, se gestita in un contesto terapeutico, può portare benefici alla persona. Vediamo perché.

La maggior parte dei dipendenti da sostanze illegali si è trovata all’improvviso di fronte a maggiori difficoltà nell’approvvigionamento delle droghe. Uscire per comprare, in strada, le sostanze è proibito dalle disposizioni nazionali o regionali e non sono rari i casi di tossicodipendenti che, spinti dalla crisi di astinenza, hanno consegnato alle forze dell’ordine un’autocertificazione in cui dichiaravano che l’acquisto della droga è la causa della comprovata emergenza sanitaria per cui si trovano fuori casa.

Molte persone  dipendenti però sono state costrette a rinunciare alle loro droghe preferite o ad usare altre sostanze che non conoscono o che conoscono meno.

I Ser.D. hanno reso più facile l’accesso a farmaci come metadone e buprenorfina, che aiutano ad alleviare i sintomi dell’astinenza da oppiacei e  a ridurre il craving verso l’eroina. Questa scelta ha aumentato la circolazione sul territorio di molecole capaci di implementare il mercato nero e di indurre, a loro volta, overdose

Anche la rete dello spaccio si è subito adattata a questa nuova richiesta del mercato. Gli ordini vengono fatti tramite “deep web” e dopo il bonifico il venditore provvede alla spedizione della sostanza direttamente al domicilio del cliente. Si è aperto allora un nuovo canale di distribuzione difficilmente controllabile.

Consumo di alcool e farmaci durante il Covid-19

Il consumo di alcool e di farmaci ad azione ansiolitica è aumentato notevolmente. L’istituto europeo per il trattamento delle dipendenze, IEuD, ha registrato un tasso di crescita di oltre il 4% nella vendita di benzodiazepine per cui, nel prossimo futuro, è ragionevole aspettarsi un significativo aumento delle dipendenze da alcool e da farmaci.  

Servizi di cura delle dipendenze durante la pandemia Covid-19

Come sempre la rete dei servizi pubblici è più lenta rispetto alla rete dello spaccio e può contare su risorse ancora più limitate. Ad oggi l’unica vera risposta dei Ser.D. è stato l’aumento dei giorni di affido dei farmaci nelle terapie a scalare o di mantenimento. Però gli accessi dei pazienti ai servizi è diventato ancora più difficile che nel passato per il rispetto delle misure di protezione degli operatori. 

Il primo obiettivo da raggiungere allora, per le persone dipendenti, oggi è non rimanere soli.

Aderire ai percorsi di sostegno e di trattamento on line, proposti dal pubblico o dai privati, è una magnifica opportunità da non perdere. 

L’istituto Europeo delle Dipendenze è l’organizzazione privata che più ha implementato nell’ultimo anno i percorsi terapeutici  e di sostegno on line. Oggi IEuD è in grado di offrire ai propri clienti un aiuto ed una presenza costante anche lasciandoli nella comodità della propria abitazione.    

Riprendi il controllo della tua vita, libero dalla dipendenza.

I nostri servizi sono adesso disponibili anche online.