Il DMN (Default Mode Network) è una delle reti neurali presente nel nostro cervello, che connette in modo complesso e circolare aree coinvolte nella coscienza, consapevolezza e rappresentazione di sé.
Divulgazione scientifica
Una serie di contributi rivolti a professionisti della salute, dell’educazione e a tutti coloro che hanno un interesse specifico nel comprendere un tema complesso come l’addiction
L’addiction è una condizione che coinvolge tutti gli aspetti della vita della persona e che diventa un “habit”, uno schema consueto, familiare pur nella sua drammaticità. Dobbiamo quindi considerare che il cambiamento, nel caso dell’addiction, ha caratteristiche particolari, sta in una dimensione che non è completamente controllabile con la tecnica e neppure con la ragione.
“Nuove droghe” (ND) è un termine che si riferisce a un universo in continua espansione di sostanze chimiche molto eterogeneo di sostanze chimiche che la creatività e le possibilità tecniche permettono a chimici anche dilettanti. L’istituto Superiore di Sanità, che gestisce il Sistema Nazionale di Allerta Precoce (SNAP), dichiara di aver classificato in un solo anno 128 nuove sostanze psicotrope. Tuttavia, anche se molte sostanze costituiscono in effetti novità, come le diariletilamine comparse attorno al 2010 e la metossipropamina del 2020, altre sono invece nuove solo dal punto di vista del fenomeno sociale.
Parlare di “psicoterapia” al singolare non è del tutto esatto rispetto alla molteplicità degli approcci psicoterapeutici oggi praticati nel mondo.
Ovviamente, qui non possiamo entrare in un approfondimento che potrebbe essere lungo e molto tecnico: in questa sede ci interessa fornire, a chi vuole informarsi sulle possibilità di cura disponibili per l’addiction, elementi utili per orientarsi sul piano concreto.
Il nuovo Codice della Strada, appena entrato in vigore, introduce misure più stringenti per contrastare la guida sotto l’effetto di alcol e droghe. L’obiettivo è chiaro: garantire maggiore sicurezza sulle strade. Tuttavia, dal punto di vista delle dipendenze patologiche, emerge un quadro più complesso che merita un approfondimento. Lo IEuD, centro specializzato nella cura delle dipendenze, offre una prospettiva sulle implicazioni di questa normativa.
La motivazione è prevalentemente una “condizione non razionale”: le decisioni, soprattutto quelle che riguardano le scelte di vita, sono fortemente influenzate e addirittura spinte e sostenute dall’emotività.
Il ricovero è una delle possibilità trattamentali di una patologia da dipendenza ed è facile comprendere come, se si interviene in una “malattia cronica e recidivante” (OMS), è un intervento puntuale e limitato nel tempo e non può rappresentare una “soluzione definitiva” del problema.
L’applicazione della TMS nelle dipendenze si basa sul presupposto che l’uso di una sostanza o la ripetizione di un comportamento derivino dal craving e che il craving origini da una stimolazione elettrica spontanea, successiva alla disregolazione dei centri nervosi indotta dalle droghe.
IEuD ha elaborato una serie di test di autovalutazione totalmente anonimi, che permettono di evidenziare il rischio di un uso dannoso o dell’instaurarsi di una vera e propria dipendenza nei confronti di una sostanza legale o illegale.
L’addiction è definita dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) come una “patologia cronica e recidivante”, considerando sia la lunghezza del periodo della vita della persona lungo il quale si estende il decorso della patologia stessa sia la frequenza delle ricadute dopo periodi di remissione.
Non è facile per l’adolescente che ha strutturato un’addiction, ritrovare fiducia, coraggio ed energie per rimettere in discussione una soluzione che, per quanto patologica, lo protegge dalla sofferenza. Convinzione paradossale, perché in realtà la vita dell’addict diventa presto molto difficile.
Le dipendenze sono spesso assimilate a un vizio, a una debolezza di carattere, al non saper resistere, al non avere volontà; allo stesso tempo si pensa comunemente che chi ha una dipendenza “se la cerchi”, che in un certo senso lo voglia, cioè eserciti una volontà distorta. La volontà è quindi spesso chiamata in causa nell’addiction.
È fondamentale la collaborazione paziente-medico, così come l’integrazione del trattamento farmacologico con gli interventi psicoterapeutici e riabilitativi, per poter affrontare l’addiction nelle sue diverse dimensioni senza illusioni e erronee semplificazioni.
Nella scheda 3 sono stati discussi i meccanismi con cui si struttura una dipendenza. In sintesi, la condizione di addiction è ciò che risulta da una interazione tra le caratteristiche del soggetto, della sostanza e dell’ambiente.
Il modo più semplice e “naturale” di considerare una malattia o qualsiasi altro evento in generale consiste nel ragionare in termini di causa ed effetto; di solito si cerca qualcosa che possa aver determinato l’effetto, magari come causa unica.
Il campo delle dipendenze è caratterizzato dalla complessità e richiede pazienza e umiltà intellettuale per lascarsi avvicinare.
Qual è il modo “giusto” di vedere la tossicodipendenza? In generale, come vengono visti i tossicodipendenti, che sentimenti suscitano, che reazioni provocano?