Alcuni punti fermi
La motivazione è prevalentemente una “condizione non razionale”: le decisioni, soprattutto quelle che riguardano le scelte di vita, sono fortemente influenzate e addirittura spinte e sostenute dall’emotività. Non è sufficiente che ci siano ottime “ragioni” per cambiare: lo sa bene chi dovrebbe mettersi a dieta, o fare esercizio fisico più regolarmente, o smettere di fumare, o essere più calmo alla guida, o studiare di più. Ci vuole qualcosa che spinga o attiri verso il cambiamento da un altro punto di vista, più vicino al “sentire” e alle emozioni.
La motivazione non è stabile: cambia e fluttua nel tempo, a seconda dell’umore, degli stimoli, dei pensieri che involontariamente vengono in mente, degli accadimenti. E cambia e fluttua non intenzionalmente, ma secondo meccanismi psicologici prevalentemente non consapevoli.
La motivazione va “ricreata” costantemente non solo nella persona ma anche nel suo ambiente: basti pensare alla pressione positiva o negativa che può avere il contesto su una persona che si è messa a dieta, rispettando o svalutando il suo proposito, commentando positivamente i cambiamenti iniziali e parziali oppure sottolineando quanto minimo sia il cambiamento ottenuto rispetto al gran lavoro ancora da fare.
La motivazione è un processo che attraversa diverse fasi che possono andare sia verso una maturazione e un consolidamento della motivazione stessa sia tornare indietro su posizioni più incerte,