Dipendenza da Cannabinoidi

La dipendenza da Cannabis, spiegata in breve

By 4 Ottobre 2018 Marzo 28th, 2023 No Comments

La cannabis è una droga che desta allarme soprattutto nelle famiglie. Ha una diffusione massiccia fra i giovani e giovanissimi; soprattutto i genitori sono spesso disorientati e presi da mille dubbi.

Mio figlio ha una dipendenza da cannabis? Se sì, cosa rischia a livello di salute? Potrebbe passare a utilizzare anche altre droghe? E se venisse scoperto, quali sono le conseguenze legali?

Il dibattito pubblico anche recente spesso non aiuta, ma anzi confonde ancora di più le idee. Con questo articolo vogliamo quindi venire incontro ai dubbi di tanti, spiegando cos’è la cannabis e rispondendo alle domande più frequenti sul suo utilizzo e sulle conseguenze della dipendenza.

Cos’è la cannabis

Cannabis sativa L. è il nome botanico della canapa indiana, un arbusto annuale con foglie frastagliate e coperte di peluria, dotata di infiorescenze sia maschili che femminili. Può arrivare fino a tre metri e mezzo di altezza, cresce nei climi temperati di tutto il mondo ed è nota all’uomo da più di seimila anni.
Quella che si trova attualmente sul mercato illegale proviene per lo più dalle zone subtropicali, particolarmente adatte alla sua crescita. Fra i maggiori produttori del mondo troviamo l’Africa del Nord, l’Asia sudorientale, il Medio Oriente, alcune zone dell’America Latina, la Giamaica, le Hawaii, la California.

Il principio attivo, ovvero quella parte della sostanza che produce effetti sul sistema nervoso, è il Delta 9 Tetraidrocannabinolo, detto THC, classificato come sostanza sedativa, euforizzante e allucinogena.

Dalla cannabis si ottengono diversi prodotti che vengono consumati, generalmente, fumandoli:

  • La marijuana, ovvero le foglie e le infiorescenze della pianta. La percentuale di THC può variare tra lo 0.5 e il 5% nella varietà senza semi e tra il 7 e il 14% nella varietà con semi.
  • L’hashish, ottenuta dalla resina del fiore femmina. Presenta valori di THC variabili tra il 2 e il 20%.
  • L’olio di hashish, un estratto di THC con concentrazioni variabili tra 15 e il 50%.

Aggiungiamo che la concentrazione del THC non è stabile, nel tempo, ma è cresciuta rispetto agli anni settanta e continua a crescere a causa della selezione di varietà sempre più potenti di piante.

I dubbi di genitori e parenti

Ed ecco, in breve, le risposte alle domande che spesso ci vengono rivolte. Possono esservi utili per un primo orientamento; potete approfondire cercando fra gli altri articoli pubblicati su questo sito, continuando a seguire gli aggiornamenti o più semplicemente contattando direttamente il nostro centro.

Come viene usata la cannabis?

La cannabis può essere fumata mediante sigarette fatte a mano, con o senza aggiunta di tabacco; vengono chiamate comunemente spinello, canne, joint. Oppure mediante dispositivi comuni: le pipe, i colli di bottiglia, il chillum, il narghilè o i coltelli scaldati.

La cannabis dà dipendenza?

La cannabis può dare dipendenza nei consumatori cronici.
In caso di una brusca interruzione dell’uso di cannabis, in questi casi si va incontro a una sindrome di astinenza che si manifesta con sintomi quali nausea, crampi addominali, irritabilità, nervosismo, irrequietezza, depressione e insonnia.

L’uso di cannabis porta a quello di altre droghe?

Non è provato che l’uso di cannabis porti sicuramente a quello di altre droghe. Tuttavia, studi di lungo periodo hanno mostrato che sono ben pochi coloro che consumano altri tipi di droghe senza prima aver provato cannabis e tabacco.
C’è la possibilità che il consumo continuato di cannabis determini alterazioni a livello cerebrale che a loro volta facilitano lo sviluppo di dipendenze da altre droghe.

Quali sono gli effetti della cannabis?

Gli effetti dipendono dal tipo di cannabis e dal contenuto di THC, dalle aspettative del consumatore, dall’ambiente in cui viene usata e dall’uso contemporaneo di altre droghe e alcool.

In alcuni individui che la usano per la prima volta, la cannabis potrebbe non provocare alcun effetto. In altri provoca gola secca, aumento dei battiti cardiaci, un lieve aumento della pressione e occhi arrossati per la dilatazione dei vasi sanguigni. Un altro effetto tipico è il senso di fame.
Alcuni soggetti possono ricavarne effetti psichici: di solito un senso di euforia, risate incontrollabili, parlantina sciolta che possono alternarsi a momenti di rilassamento e depressione.

La cannabis è un allucinogeno quindi può dare alterazioni della percezione di colori, suoni e sapori. Anche la percezione del tempo e dello spazio si altera.

In certi casi può provocare nausea, ansia, attacchi di panico, paranoia o sospettosità, perdita della capacità critica. Di solito, questo avviene quando ne vengono consumate grandi quantità, oppure se si usano preparati in cui il principio attivo è presente in concentrazioni molto alte (ad esempio, il già citato olio di hashish), o ancora nel caso di fumatori poco esperti.

Quanto tempo rimane nell’organismo?

La presenza di THC nelle urine può essere rilevata anche a diversi giorni di distanza dal consumo. In caso di consumo intenso e cronico, si parla anche di 30 giorni e oltre.

Quali sono le conseguenze dell’uso di cannabis?

L’uso di cannabis può indebolire la memoria, la capacità di giudizio e la percezione. Può incidere sul controllo motorio e sui tempi di reazione (per questo è sconsigliato mettersi alla guida dopo aver fumato cannabis).
Può inoltre far emergere problemi psichiatrici e psicologici in soggetti predisposti per storia personale o familiare.

Un effetto temibile legato al consumo cronico è la sindrome amotivazionale: la persona diventa apatica, diminuiscono i suoi interessi, si riduce la sua capacità di comunicazione.

Non vanno, infine, sottovalutati i danni legati alla modalità di assunzione. Fumando cannabis si hanno effetti negativi sui polmoni e sui bronchi che possono portare a problemi respiratori e tumori.

Quali sono le pene per la detenzione e l’uso di cannabis?

Il possesso e il consumo personale di cannabis (al di sotto di una quantità massima prestabilita dalla legge) non costituiscono illecito penale, ma comunque comportano sanzioni amministrative: ad esempio, la sospensione per un certo periodo di tempo della patente di guida, del passaporto e dell’eventuale porto d’armi.

La vendita e il possesso per uso non personale sono invece reati punibili con una condanna penale.

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