L’alcolismo è una sofferenza, non un piacere. All’inizio è un mezzo per vincere la noia e provare sensazioni nuove. Dopo, diventa una dipendenza che porta sul crinale di un baratro nel quale è possibile precipitare da un momento all’altro.
Romano Battaglia
L’alcolismo è un comportamento patologico
Bere del vino o consumare un superalcolico è un’azione del tutto normale. Sarà capitato anche a te di assumere alcol, ma senza che questo si sia trasformato in un comportamento patologico.
Purtroppo molto spesso dal singolo bicchiere si passa alla bottiglia con un consumo eccessivo e del tutto incontrollato, portando ad una vera e propria dipendenza e alla totale incapacità di rimanere sobri. È in questi casi che si parla di alcolismo: una malattia cronica, recidiva e che può portare alla morte. I dati raccolti dall’organizzazione mondiale della sanità ti offrono un quadro decisamente allarmante: più del 4% della popolazione mondiale, oltre i 15 anni, soffre di dipendenza da alcol.
La patologia colpisce maggiormente gli uomini ma ormai sta avendo una certa diffusione anche tra le donne. Uno degli aspetti più preoccupanti è il sempre maggior coinvolgimento, nell’abuso di alcool, dei più giovani. I dati sono così allarmanti da ritenere l’alcolismo una delle principali problematiche per la salute mondiale.
La disinformazione sull’abuso di alcool
Ciò che rende l’alcol ad oggi la sostanza più pericolosa di qualsiasi tipo di droga, è una disinformazione generale che porta quasi sempre ad ignorare o sottovalutare il problema. L’altro aspetto fondamentale è che si tratta di una sostanza assolutamente legale: un qualunque maggiorenne (ma non solo) può acquistare una bevanda alcolica e consumarla in totale libertà. Del resto, sarai d’accordo con me che vedere una persona al bancone di un bar bere un bicchiere di whisky o seduta su una panchina con una lattina di birra in mano, siano comportamenti da ritenere del tutto normali.
Spesso è esattamente così, ma a volte invece sono dei chiari sintomi di abuso di alcol che passano inosservati. Ed è proprio questo che rende l’alcol una dipendenza devastante: il poter passare sotto silenzio, nell’indifferenza più totale, mascherandosi da comportamento socialmente approvato.
Anche per quel che riguarda l’astinenza, magari anche tu hai la convinzione che sia molto meno pericolosa rispetto a quella causata, per esempio, dall’eroina. In realtà è esattamente il contrario, visto che l’astinenza da l’alcol è molto più letale di quella provocata dagli oppiacei.
Cosa dire invece dei danni che l’abuso di alcol causa all’organismo?
Anche per questo aspetto la sottovalutazione la fa da padrone. L’alcolismo è una malattia subdola che logora lentamente il fisico, facendo spesso credere che il mal di testa dopo la sbronza, sia l’unico disturbo. La realtà è ben diversa con l’alcol che va a danneggiare progressivamente il sistema nervoso ed epatico, provocando danni cerebrali e al fegato che con il tempo diventano irreversibili.
Le cause dell’alcoolismo
Lo sviluppo dell’alcolismo e le cause scatenanti di questa dipendenza si devono ricercare in:
- fattori ereditari
- influenze ambientali
- cause psicologiche
Quello legato ai fattori ereditari è un aspetto ancor poco conosciuto; molti studi condotti su figli di alcolisti hanno evidenziato che il rischio di sviluppare la dipendenza, è del 30% maggiore rispetto a chi non presenta casi di dipendenza da alcol in famiglia.
Per suffragare tale teoria, altre ricerche si sono concentrate sui figli di genitori alcolisti dati in adozione. Anche in questi casi le possibilità di sviluppare una dipendenza si sono dimostrate più alte.
Altre cause scatenanti dell’alcolismo si devono ricercare nelle influenze ambientali. Il giovane che frequenta determinate compagnia che lo portano a consumare precocemente sostanze alcoliche per sentirsi parte del gruppo, la pressione dei mass media che speso invogliano al consumo, vivere all’interno di famiglie problematiche, rappresentano solo alcuni motivi che possono far cadere nel vortice della dipendenza da alcol.
A tutto questo si aggiungono le possibili cause psicologiche. Le bevande alcoliche vengono considerate da molti impropriamente delle sostanze rilassanti e per questo utilizzate contro lo stress, stati d’ansia, depressione, per alleviare le sofferenze emotive o per combattere sintomi psicologici negativi derivanti da traumi subiti.
Come affrontare l’acolismo
Se per caso hai avuto a che fare con casi di alcolismo, saprei meglio di me come per uscire da una così grave dipendenza, sia impossibile farlo da soli. L’aiuto inizialmente di chi vive accanto all’alcolista e subito dopo di uno specialista, è fondamentale per riuscire a riappropriarsi della propria vita.
Il passo più difficile è senza dubbio quello dell’ammissione. La maggior parte degli alcolisti nega, anche quando la realtà dei fatti è più che evidente, di avere un problema, di soffrire di una patologia o paragonarsi ad un tossicodipendente. Questo perché la dipendenza da alcol all’inizio ti permette di condurre una vita normale. Ma ben presto l’abuso presenta il conto, facendoti crollare addosso quel mondo che ti eri costruito con amore e passione.
I problemi nella vita sociale diventano via via più gravi, i momenti di sobrietà sempre più una rarità e le conseguenze all’interno della famiglia e sul luogo di lavoro sono devastanti. Quando superi il punto di non ritorno l’unica speranza è aggrapparsi alla mano protesa di chi ti offre un aiuto.
Vedere i tuoi familiari e amici soffrire, manifestare episodi di violenza incontrollata e la perdita del lavoro, possono finalmente metterti con le spalle al muro e farti aprire gli occhi. Una volta riacquistata la consapevolezza del tuo stato fisico e mentale e aver accettato l’alcolismo come un problema che non puoi gestire da solo, sei pronto per iniziare la terapia di recupero.
La Redazione
Vuoi approfondire la tematica per te o per un’altra persona? Scrivici o chiamaci