Il consumo di alcol: fenomeno socialmente diffuso

Il consumo di alcol è un fenomeno che da sempre fa parte della nostra cultura. Basti pensare che bere un bicchiere di vino durante i pasti, nella tradizione italiana è un’ abitudine più che accettata e condivisa. É chiaro, quindi, che bere del vino o consumare un superalcolico è un’azione del tutto normale, senza che questo automaticamente si trasformi in un comportamento patologico.

Nel passaggio dal un consumo moderato di alcol a una vera e propria dipendenza sembrano giocare un ruolo importante anche le modalità con cui avvengono le bevute. Un cambiamento significativo riguarda il tempo e il contesto del consumo: oggi si beve sempre più spesso fuori dai pasti e a stomaco vuoto, una pratica che aumenta sensibilmente i rischi.

Mentre in passato l’abuso di alcol rappresentava un’eccezione legata a occasioni particolari, oggi si osserva un eccesso che si somma a un consumo già costante, trasformando ciò che era sporadico in una pratica sempre più radicata.

Lo sviluppo della dipendenza alcolica

Infatti, per arrivare ad una vera e propria malattia alcolica occorrono almeno 5 anni di bevute eccessive ed un insieme di fattori di rischio individuali, ambientali e genetici.

Le fasi di sviluppo della malattia alcolica solitamente iniziano con un uso eccessivo di alcol (binge drinking), sostenuto da un desiderio impulsivo di assumere la sostanza: in questa fase domina maggiormente il desiderio di ricreare gli effetti piacevoli creati dall’alcol. Questo intenso impulso al bere, che prende il nome di craving, è determinato da alterazioni dei circuiti neuro-recettoriali del sistema nervoso centrale, interessati dal consumo della bevanda alcolica.

Dopo un periodo caratterizzato da bevute eccessive, si accede ad una fase caratterizzata da un consumo cronico della bevanda alcolica, dove il desiderio di bere è sostenuto da precise modificazioni del nostro sistema nervoso centrale. In questa fase il comportamento del bevitore rispetto all’alcol non è più guidato dalla spinta alla gratificazione, ma da una ricerca di sollievo legata alla sindrome astinenziale. Con sindrome di astinenza si intende un insieme di sintomi fisici e psichici tendenzialmente non complicata, ma in alcuni casi può anche diventare grave. Una  sindrome d’astinenza può presentarsi con tremori agli arti, irritabilità, insonnia, fino a situazioni più complicate come crisi epilettiche, alterazione della percezione (allucinazioni), compromissione della respirazione e dello stato di coscienza (delirium tremens).

Quanto è diffuso il consumo di alcol?

Secondo i dati ISTAT 2022:

  • Il 67,1% della popolazione italiana sopra gli 11 anni ha consumato almeno una bevanda alcolica nell’anno.
  • Solo il 19,3% dei consumatori beve quotidianamente, mentre il numero di consumatori occasionali è in aumento.
  • Nella fascia 11-24 anni, più di 1 giovane su 4 consuma alcolici fuori pasto almeno una volta a settimana.

Nell’arco di tempo che va dal 2012 al 2022 l’ISTAT ha, invece, rilevato:

  • un aumento dei consumatori nell’anno (dal 64,6% al 67,1%)
  • la diminuzione di consumatori giornalieri (dal 23,6% al 19,3%)
  • l’aumento dei consumatori occasionali (dal 41,0% al 47,9%) – l’aumento dei consumatori fuori pasto (dal 26,0% al 31,7%).

Consumo di alcol e titolo di studio
Il rapporto tra il consumo di alcol e titolo di studio non è inversamente proporzionale: dati statistici mostrano infatti che il consumo alcolico non è strettamente legato a situazioni di disagio sociale, povertà o contesti stereotipicamente svantaggiati. Al contrario, emerge come un comportamento trasversale, che interessa anche le fasce della popolazione con livelli educativi più elevati.

Abuso di alcol tra i giovani

1 ragazzo su 4 di età compresa tra 11 e 24 anni consuma alcolici fuori dai pasti almeno una volta a settimana. Nel 2022, nella fascia d’età tra i 18 e i 24 anni, il fenomeno del binge drinking (consumo eccessivo di alcol in un breve periodo di tempo) ha interessato il 15% dei giovani. Anche nella fascia 11-17 anni, nonostante il divieto legale, il 16,5% ha consumato alcol, un dato preoccupante che richiede interventi educativi mirati.

Nuovi modelli di consumo di alcol

I dati suggeriscono che ciò che sta cambiando è il comportamento nel consumo, che aumenta il rischio di sviluppare una dipendenza. Se da un lato oggi assistiamo a una diminuzione del consumo quotidiano di alcol, sopratutto nello spazio dei pasti, allo stesso tempo fenomeni come il binge drinking (bere in eccesso in breve tempo) e il consumo fuori pasto in grandi quantità sono in aumento. Questi comportamenti segnano un ulteriore passo verso abitudini potenzialmente più dannose.

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