Il lockdown, “benedizione” dei ludopatici – La Repubblica

Non è chiaro se il lockdown abbia favorito la riduzione del gioco d’azzardo nel suo complesso oppure ha incrementato quello illegale. Probabilmente, come sempre, sono vere tutte e due le ipotesi e a seconda delle caratteristiche delle persone, delle circostanze e dell’ambiente culturale qualcuno ha smesso e qualcuno è entrato nel circuito illegale.

Ma è importante sottolineare una cosa: nel caso delle dipendenze, è dimostrato che anche i trattamenti “forzati” dall’esterno hanno una discreta efficacia. Non sempre è indispensabile che la persona prenda l’iniziativa, che sia “motivata” spontaneamente.

Il rapporto con le dipendenze: un’oscillazione continua, faticosa e dolorosa

Il legame con la droga o con il comportamento di addiction (gioco, sesso) è forte e porta con sé, inevitabilmente, una ambivalenza altrettanto forte: volere e non volere smettere, odiare e desiderare, avere paura e sperare nella fine della dipendenza. Non è realistico aspettarsi che, una volta presa la decisione di smettere, non si cambi più: è più facile che ci sia una oscillazione continua, faticosa e dolorosa.

La pressione esterna può essere molto importante per il cambiamento, per dargli stabilità e continuità. Forse una legge (quale?), per cui sul lungo periodo si trova l’inganno, non sarebbe così risolutiva, come si diceva all’inizio.

Ma certamente il contesto culturale, le persone significative, le condizioni poste dall’ambiente hanno un grande potere e possono esercitare una influenza positiva sulla cura delle persone.

Riprendi il controllo della tua vita, libero dalla dipendenza.

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