Le dipendenze sono spesso assimilate a un vizio, a una debolezza di carattere, al non saper resistere, al non avere volontà; allo stesso tempo si pensa comunemente che chi ha una dipendenza “se la cerchi”, che in un certo senso lo voglia, cioè eserciti una volontà distorta.
La volontà dell'addiction
La volontà è quindi spesso chiamata in causa nell’addiction.
In effetti, non è facile trovare le ragioni di certi comportamenti soprattutto quando sono distruttivi o dannosi per sé stessi e hanno ricadute negative su altri: la spiegazione grazie alla “volontà” è invece molto semplice e comoda. Infatti si pensa che la volontà dipenda dalla persona e quindi non richiede di andare a cercare cause altrove, magari mettendo in discussione relazioni affettive e familiari, situazioni lavorative o contesti problematici. In più è considerata essere sotto il controllo razionale della persona, quindi non richiede di tenere in considerazione aspetti emotivi e irrazionali, questioni costituzionali o genetiche, dimensioni inconsce e automatismi reattivi.
Considerare l’addiction una questione di volontà permette di immaginare soluzioni facili e immediate: basta “voler smettere” e tutto si risolverà. Il mito dell’onnipotenza, della possibilità di controllare completamente il proprio essere e il proprio destino “basta volerlo fortemente” è profondamente radicato nella cultura sociale, che vede il mondo come un territorio di conquista, di grandi opportunit