L’uso di droghe sul posto di lavoro è un’abitudine rischiosa sia per la salute personale che per la facilità di essere scoperti, con tutte le conseguenze facilmente immaginabili: la prima e più immediata è, chiaramente, il licenziamento.
Nessun luogo dovrebbe essere, in teoria, più sfavorevole al consumo di droga delle scrivanie o dei bagni delle aziende. Eppure, paradossalmente, in certi casi sono proprio gli ambienti di lavoro e le pressioni per una maggiore produttività che spingono verso la ricerca di un “aiutino” in più.
La promessa che inganna tanti è semplice: poter svolgere il proprio lavoro con più efficienza, vivere i problemi e i conflitti sul luogo di lavoro con meno ansia.
Chi non vorrebbe diventare più rapido nello svolgere i propri compiti, più preciso, o più creativo? O essere abbastanza forte da non farsi toccare dalle frustrazioni, siano esse una sfuriata ingiusta del capo, una mole di straordinari eccessiva, la rabbia per una promozione assegnata a un collega anziché a voi?
Ecco che potreste incontrare sulla vostra strada qualcuno (o meglio, qualcosa) che promette di realizzare questi desideri. In molti si lasciano convincere e, nell’illusione di migliorare la propria situazione, rischiano salute, portafoglio e carriera per ricorrere a una o più sostanze psicoattive.
Le motivazioni di base sono legate soprattutto alla noia che si prova nei confronti del proprio lavoro, se non addirittura all’odio. Di solito, inoltre, chi usa droghe sul lavoro presenta anche una forte propensione al rischio.
Modafinil, ritalin, lsd e cocaina sono le sostanze stupefacenti più utilizzate sul lavoro. Vediamo, per ciascuna, gli effetti e i profili di rischio principali.

Le droghe più comuni sul lavoro

Il modafinil

Il modafinil è un farmaco a tutti gli effetti, uno stimolante approvato prevalentemente per curare i disturbi del sonno (più precisamente, viene prescritto in caso di narcolessia).
È relativamente economico e si può reperire tranquillamente online.
Chi lo utilizza come droga sul lavoro afferma che produce un forte desiderio di continuare a lavorare, migliora l’umore, stimola le facoltà cognitive e acuisce l’udito.
Si dice che non abbia effetti collaterali, ma si tratta di una dichiarazione tecnicamente errata: è più corretto dire che non sono ancora stati fatti studi a lungo termine e che quindi non sappiamo ancora se e quali effetti collaterali comporti.

Il ritalin

Il ritalin è, sostanzialmente, un’anfetamina. Anche il ritalin è usato in ambito medico; si tratta di farmaco spesso prescritto per il trattamento dei disturbi dell’attenzione nei bambini (la ADHD), molto diffuso negli Stati Uniti e autorizzato ufficialmente anche in Italia.
In quanto farmaco autorizzato, acquistare ritalin è relativamente semplice ed economico. È bene non sottovalutarlo però, perché anche il ritalin è una droga a pieno titolo esattamente come le altre anfetamine.
I suoi effetti sono noti: è un calmante molto potente perché crea un vero e proprio ottundimento di varie funzioni cerebrali. Gli utilizzatori adulti dicono che in questo modo permette di affrontare le telefonate o le riunioni di lavoro con enorme attenzione ai dettagli.
Al tempo stesso, però, uccide intelligenza, creatività ed emotività in chi lo assume, tanto che anche i sostenitori del farmaco parlano di “Effetto Zombie”. Come se ciò non bastasse, provoca effetti collaterali come mal di testa, tremore diffuso e una fastidiosa coscienza della velocità a cui vi batte il cuore.

L’acido lisergico, o LSD

L’utilizzo dell’LSD nei contesti più svariati non è certo una novità e si associa alla pratica del microdosing, l’assunzione cioè di sostanze psichedeliche in piccole quantità allo scopo di favorire concentrazione e creatività.
Negli anni Sessanta, ad esempio, gli psichiatri facevano assumere piccole dosi di LSD ai propri pazienti per favorire l’introspezione durante le psicoterapie; famoso è anche l’utilizzo da parte di artisti di ogni tipo.

Effettivamente piccole dosi di LSD riescono a migliorare la concentrazione, la creatività e a favorire il problem solving. L’azione stimolante in questo caso è anche meno pericolosa per l’organismo rispetto alle anfetamine.
Tuttavia non vanno dimenticati gli effetti collaterali: l’acido lisergico può provocare allucinazioni, attacchi di panico, ansia e psicosi. Poiché la risposta individuale agli psichedelici è variabilissima, inoltre, è difficile prevedere l’intensità dei sintomi.
Infine, ricordiamo che l’LSD è attualmente illegale, per cui anche l’approvvigionamento può risultare pericoloso.

La cocaina

La cocaina è una droga che annulla la sensazione della fatica, aumenta la concentrazione, porta ad un aumento temporaneo di efficienza e di entusiasmo. Non è tutto oro quello che luccica, però: a dispetto della sensazione di sicurezza e di avere tutto sotto controllo, sotto cocaina le risposte a vari stimoli sono impulsive, sconclusionate e pericolose.
Chi utilizza cocaina anche solo occasionalmente si espone a un rischio altissimo di sviluppare dipendenza e a rischi fisici immediati (come problemi al cuore), oltre agli effetti negativi che si fanno presto sentire su tutto l’organismo.
Si tratta di una sostanza illegale e procurarsela può essere molto costoso e rischioso.

Il nostro consiglio a chi sente la tentazione di utilizzare queste sostanze è semplice: prima di mettere a rischio la propria vita sociale, lavorativa e la propria salute, riflettete piuttosto sull’insoddisfazione che vi spinge a provare droghe sul lavoro.
Ricordate che si può sempre uscire sia da una situazione difficile che da una dipendenza già iniziata, anche appoggiandosi a un aiuto professionale ed esperto.

Raffaele Lovaste

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