La droga usata dalla pop star Liam Payne, morto in Argentina, è la più ricercata del momento anche in Italia. Ma questo stupefacente è molto pericoloso. Perché,
spieghiamo qui, ogni dose nasce da un mix di sostanze dagli effetti imprevedibili


di Marina Speich

Tra le droghe assunte prima di morire da Liam Payne, il cantante degli One Direction, c’era la cocaina rosa. Considerata la droga delle feste, diffusa nelle situazioni collettive, perché di solito ha effetto entactogeno, cioè favorisce il contatto con l’altro, un grammo può costare fino a 500 euro. Si sta diffondendo in Italia, ma può dare gravi effetti collaterali. «Sotto molti aspetti, la cocaina rosa è l’esempio più sofisticato del marketing delle droghe sintetiche: i consumatori hanno una comprensione limitata delle sostanze chimiche che stanno effettivamente assumendo», avverte l’Agenzia dell’Unione europea sulle droghe.

«É studiata con la stessa strategia di un prodotto di mercato», spiega Emanuele Bignamini, referente scientifico e psichiatra consultant dell’IEUD, Istituto Europeo Dipendenze, e autore, con Amir Garofalo, del libro Tutto quello che vorreste sapere sulle nuove sostanze psicoattive e non avete trovato da nessuna parte (Fioriti). «Così come nella moda ci sono creativi che immaginano il prodotto, artigiani che lo realizzano, pubblicità e rete di vendita, allo stesso modo esistono progettisti di droghe sintetiche, laboratori che le producono e reti per spacciarle. Anche il nome, cocaina rosa, è un’operazione di marketing: suggestivo e rassicurante, si riferisce alla cocaina, nota per dare euforia. Ma di cocaina non c’è traccia.

L’aggettivo “rosa”, legato al colorante alimentare aggiunto, dà l’idea di qualcosa di tenue: crea l’aspettativa di ottenere effetti stimolanti». Ma è un inganno. Che cosa contiene allora? «Ci possono essere tracce di 2C-B, cioè feniletilammina, sostanza sviluppata negli Anni 70 per favorire il contatto con le proprie parti emotive in terapia, ma in realtà è un cocktail di sostanze. Ogni laboratorio ha la sua ricetta ed è questo il pericolo», dice l’esperto.
«Nelle partite che abbiamo sequestrato le sostanze prevalenti sono ketamina ed ecstasy»,spiega Domenico Balsamo, vicequestore della squadra mobile di Milano della Polizia di Stato. «Poi ci possono essere benzodiazepine, anfetamine, psichedelici, ossicodone: insomma, c’è di tutto», dice Bignamini. «Invece di dare una blanda euforia, eccita
esageratamente o seda oppure produce allucinazioni terrificanti: non sai mai che cosa ci sia dentro. Concepita e prodotta in America Latina, si è diffusa in Europa attraverso la Spagna e l’Olanda, ma è ancora poco usata da noi, solo dal 5 per cento di chi consuma droghe», dice Bignamini.


«Nelle nostre indagini non sono stati trovati laboratori in Italia», sottolinea Balsamo. «I canali di approvvigionamento sono il “dark web”, ma anche alcuni siti online in chiaro». E a casa arriva come un pacchetto anonimo. Perché costa così tanto? Anche questo è marketing. «Le sostanze che la compongono non sono costose, ma aumentando il prezzo, si dà l’idea che pochi possano averla», dice lo psichiatra.

Fonte: Grazia