Causa e effetto, vettori e risultante Il modo più semplice e “naturale” di considerare una malattia o qualsiasi altro evento in generale consiste nel ragionare in termini di causa ed effetto; di solito si cerca qualcosa che possa aver determinato l’effetto, magari come causa unica. È un modo di pensare che considera gli accadimenti “messi in fila” uno dopo l’altro e collegati l’uno all’altro. In questa logica lineare, di solito la causa deve essere proporzionale all’effetto: si pensa che ci vada un motivo importante perché si verifichi un fatto importante. Purtroppo, la realtà non è così: spesso le cause sono oscure, oppure molteplici, oppure non sembrano così rilevanti e spesso il quadro è abbastanza confuso.  Nelle vicende reali, quando ci si interroga sul “perché”, troviamo spesso che i motivi che hanno determinato un fatto sono molti: se si prova a rispondere a domande come “perché fai quel lavoro?” o “perché hai sposato quella persona?” ci si rende conto subito che i fattori in gioco sono molti e che alcuni di essi, magari determinanti nella vicenda, possono essere legati a circostanze fortuite.  Nella dipendenza le cose non sono diverse: la dipendenza è il risultato di numerosi fattori che si rinforzano o si neutralizzano a vicenda; i rapporti di forza tra i diversi fattori determinano la risultante. È importante, per comprendere davvero la persona con problemi di dipendenza e prepararsi ad intervenire in modo adeguato, pensa