Cosa fare quando un figlio fa uso di droghe? Questo è il difficile dilemma che affrontano molti genitori.
Tratto da un articolo dell’Harvard Medical School di Sharon Levy, MD, MPH, collaboratore e Siva Sundaram, BA, collaboratore.
I rischi sull’uso di sostanze negli adolescenti e sul loro cervello in via di sviluppo sono alti. I genitori possono e devono comunicare chiaramente che non utilizzare droghe è la decisione migliore per la salute dei propri figli ma non possono per certo controllare ogni aspetto della loro vita. Per un dialogo di successo su questo tema, non esiste un approccio valido per tutti ma questi 5 principi possono essere utili.
1. Rendi chiari i tuoi valori e le tue regole
I genitori a volte usano frasi come “essere intelligenti” o “prendere buone decisioni”, sebbene questi termini possano avere significati molto diversi per persone diverse. Ad esempio, un genitore che dice “Sii intelligente!” potrebbe pensare che stia chiedendo a suo figlio di non bere, mentre il ragazzo potrebbe interpretare le istruzioni come: “Non bere troppo da svenire”. Quindi, sii specifico. Se intendi “Puoi uscire con i tuoi amici purché tu mi assicuri che non userai marijuana”, allora dillo in questo modo.
2. Chiedi e ascolta, ma resisti all’impulso di fare lezione
Da adulti dispensiamo spesso grandi lezioni ai figli affinché non commettano gli stessi nostri errori ma probabilmente sarebbe più utile stimolare la loro innata curiosità ed incoraggiarli a cercare risposte da soli. Porre domande del tipo: “Dimmi, cosa sai della marijuana?” fa capire agli adolescenti che il loro punto di vista è apprezzato e potrebbe renderli più disponibili ad aprirsi in una conversazione. Allo stesso modo, usare affermazioni riflessive e non giudicanti è utile per far sentire tuo figlio ascoltato e proseguire nel colloquio; “Quindi hai sentito dire che la marijuana è abbastanza sicura perché è naturale. Pensi che sia corretto?”. Non è necessario essere d’accordo con tutto ciò che dice tuo figlio; devi solo chiarire che lo stai ascoltando.
3. Se tuo figlio ha fatto uso di sostanze, prova a esplorare i motivi
Gli adolescenti possono usare sostanze per gestire l’ansia, alleviare lo stress, distrarsi dalle emozioni spiacevoli o connettersi socialmente con i loro coetanei; essere curioso di queste ragioni potrebbe aiutare tuo figlio a sentirsi meno giudicato, aprire una finestra sui conflitti sottostanti, sviluppare una nuova consapevolezza del suo comportamento ed individuare le problematiche che potrebbero richiedere un supporto professionale (a maggior ragione quando l’utilizzo di sostanze è regolare). D’altra parte, queste conversazioni possono risultare difficili da avere per un genitore con un figlio e alcuni giovani non hanno ben chiaro il motivo per cui usano droghe.
4. Sapere quando (e come) intervenire
Impegnarsi con gli adolescenti sul tema dell’uso di droghe può essere una scelta molto delicata. Vogliamo incoraggiare l’apertura e l’onestà e vogliamo anche che i nostri figli ricevano messaggi chiari che li aiutino a stare al sicuro. Gli adolescenti che fanno uso di sostanze in modo ricorrente e/o che hanno avuto un problema associato all’uso di sostanze potrebbero nel tempo sviluppare una condizione di dipendenza patologica. È raccomandabile per loro ricevere una valutazione professionale da personale qualificato.
5. Prestare attenzione a qualsiasi storia familiare di dipendenza
Una buona parte della vulnerabilità sottostante allo sviluppo di una dipendenza da sostanze viene tramandata geneticamente. Anche l’esposizione all’uso di droghe o alcol in casa è un importante fattore di rischio. Entrambe queste condizioni possono riguardare parenti di primo o secondo grado (come un genitore, nonno, zia o zio) con un disturbo da uso di sostanze e la vulnerabilità così trasmessa non è generalmente limitata ad una singola sostanza. Parlare apertamente del rischio familiare collegato all’uso malsano o dipendenza da droghe o alcol potrebbe aiutare gli adolescenti a fare scelte corrette, non iniziare a usare droghe in primo luogo.
La Redazione
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