La dipendenza da cannabis, comunemente nota con il nome di marijuana , è un problema rilevante soprattutto tra i più giovani e poco riconosciuto, data la convinzione che sia una droga “leggera” e che non dia dipendenza. In realtà, proprio in giovane età, soprattutto se assunta in dosi eccessive, può produrre importanti conseguenze sul funzionamento psichico e sull’organismo in generale e può dare dipendenza.
Negli ultimi anni, l’uso della cannabis ha dato origine a un dibattito sulla sua legalizzazione e sul suo uso terapeutico. Il THC e CBD, due componenti della cannabis, sono entrambi considerati degli antiinfiammatori, antidolorifici, antiossidanti, anticonvulsivanti e antidepressivi naturali ma si differenziano tra loro negli effetti collaterali. Per questo il THC è considerato illegale in gran parte del mondo, Italia compresa. Il CBD è del tutto innocuo per la nostra salute, il THC, invece, provoca effetti psicotropi che di fatto vanno ad invalidarne ogni beneficio.
Dunque, la cannabis non è priva di rischi e, in alcuni casi, può portare allo sviluppo di una vera e propria dipendenza, con conseguenze significative sulla salute mentale, fisica e sociale di chi ne fa uso.
La dipendenza da cannabis o marijuana si manifesta quando l’uso della sostanza diventa compulsivo, al punto da interferire con la vita quotidiana, le relazioni e le responsabilità personali o lavorative.
Dal punto di vista neurobiologico, la marijuana agisce sul sistema endocannabinoide, un complesso sistema di recettori presenti nel cervello e nel corpo, strettamente legato alla regolazione del piacere, del benessere e del sollievo. Il consumo della sostanza genera spesso un effetto avvolgente, quasi come un caldo abbraccio, accompagnato da una sensazione di ovattamento e da una marcata azione sedativa.
Le conseguenze dell’uso cronico di cannabis, comunemente marijuana: effetti sul cervello e sul comportamento
Naturale, terapeutica, rilassante, innocua: sono questi gli aggettivi con cui oggi vengono spesso descritti quelli che si ritengono gli effetti benefici della cannabis – o marijuana – soprattutto tra gli adolescenti. Una percezione comune, supportata dagli effetti positivi della sostanza, che tuttavia non elimina il rischio di sviluppare una dipendenza, soprattutto con un regolare e prolungato marijuanna di quantità sempre maggiori,
L’utilizzo cronico della cannabis può dare effetti negativi più probabili quando l’assunzione ininizia nell’adolescenza, che sono:
• compromissione della memoria a breve termine;
• riduzione delle performance scolastiche e lavorative;
• disturbi dell’umore;
Dipendenza da cannabis: THC e cervello in sviluppo
Durante l’adolescenza, il cervello è in una fase delicata di crescita, differenziazione e connessione sinaptica. Il tetraidrocannabinolo (THC) interferisce direttamente con questo processo, legandosi ai recettori endocannabinoidi CB1 e CB2, proprio come farebbero le sostanze naturali prodotte dal nostro corpo, ma con un comportamento da agonista parziale, che può alterare il delicato equilibrio neurochimico cerebrale.
Ricerche recenti indicano che l’attivazione prolungata dei recettori CB1 da parte del THC può ridurre la produzione di fattori di crescita neuronale e compromettere i segnali intracellulari coinvolti nella formazione delle sinapsi, essenziali per l’apprendimento e lo sviluppo delle funzioni cognitive superiori.
L’esposizione precoce al THC è stata collegata a deficit neuropsicologici, tra cui:
- difficoltà di concentrazione;
- rallentamento del pensiero;
- calo della motivazione;
- peggioramento della gestione delle emozioni.
Tutto questo suggerisce che il cervello adolescenziale risponde al THC in modo diverso rispetto al cervello adulto, e con conseguenze potenzialmente più gravi e durature.
In sintesi
L’uso di cannabis, in particolare nella sua componente di THC, non è una sostanza “leggera” quando l’uso è regolare e precoce con conseguenze potenzialmente profonde e persistenti nella struttura e nella funzione cerebrale. Nonostante la convinzione che sia privi di rischi, rispetto ad altre dipendenze come la dipendenza da cocaina o la dipendenza da alcol, è importante informare in modo corretto e consapevole, superando stereotipi, moralismi e semplificazioni.
La Redazione