Quando si pensa agli stili di vita pericolosi per la salute del cuore, si considerano spesso una dieta sbagliata, la mancanza di esercizio fisico, il dormire poco; raramente l’abuso di sostanze. L’uso di droghe o di altre sostanze lecite quali alcol, farmaci e nicotina può invece essere ancora più pericoloso per la salute cardiovascolare generale e, in alcuni casi, causare danni irreversibili al cuore.
Le malattie cardiovascolari sono attualmente la principale causa di morte nel mondo sia per gli uomini che per le donne. Secondo i dati dell’Istituto Superiore di Sanità, anche in Italia le malattie cardiovascolari rappresentano la principale causa di morte, essendo responsabili del 44% di tutti i decessi. In particolare, la cardiopatia ischemica è la prima causa di morte, rendendo conto del 28% di tutte le morti, mentre gli accidenti cerebrovascolari sono al terzo posto con il 13%, dopo i tumori. Chi sopravvive a un attacco cardiaco diventa poi un malato cronico con un forte impatto negativo sulla qualità della vita e notevoli costi economici per la società. In Italia la prevalenza di cittadini affetti da invalidità cardiovascolare è pari al 4,4 per mille (dati Istat).
Non sorprende che coloro che hanno un disturbo da uso di sostanze corrano un rischio cardiovascolare ancora maggiore per effetto dell’esposizione ripetuta e per lunghi periodi di tempo a sostanze che creano dipendenza. Eppure, i numeri sono altrettanto sbalorditivi; basti pensare che secondo i dati OMS del 2018, oltre il 5,5% di tutti i decessi è causato direttamente dal consumo di alcol e droghe illegali con un’elevata incidenza delle malattie cardiovascolari.
Ma vediamo come le sostanze più diffuse impattano sul rischio di sviluppare malattie cardiovascolari:
Il fumo
Il fumo di sigaretta è una delle principali cause di danni cardiovascolari. Un decesso su cinque correlato al fumo è causato da malattie cardiache ed i fumatori di sigarette hanno da due a quattro volte più probabilità di contrarle rispetto ai non fumatori. Il fumo raddoppia anche il rischio di ictus, in special modo fra le donne sopra i 35 anni che prendono la pillola anticoncezionale.
Il fumo provoca l’infiammazione e l’ispessimento della parete dei vasi sanguigni, creando una stenosi che può portare a numerose condizioni tra cui aterosclerosi, malattia coronarica, infarto, ictus o malattia delle arterie periferiche.
La buona notizia è che, seppure il fumo danneggi rapidamente il cuore e i vasi sanguigni, generalmente il danno rientra in tempi relativamente brevi una volta smesso di fumare. Ad esempio, entro un anno dall’interruzione, il rischio di infarto diminuisce drasticamente ed entro cinque anni, il rischio di sviluppare un ictus è quasi sovrapponibile a quello di un non fumatore.
L’alcol
C’è stato un acceso dibattito sulla possibilità che il consumo di alcol da basso a moderato, oltre ad essere accettabile, potesse anche avere degli effetti benefici sulla salute del cuore; di recente, tuttavia, la World Heart Federation (WHF) ha pubblicato un policy brief dal titolo “The Impact of Alcohol Consumption on Cardiovascular Health: Myths and Measures”, in cui chiarisce che “nessuna quantità di alcol fa bene al cuore“. Anzi, anche solo 5 drink alla settimana, quantità di alcol finora considerata “sicura”, avrebbe un effetto negativo sull’aspettativa di vita.
L’abuso e la dipendenza da alcol sono responsabili di numerosi fattori che contribuiscono all’infarto, tra cui l’aterosclerosi, i coaguli di sangue ed il ritmo cardiaco irregolare. Un aumento del rischio di fibrillazione atriale e insufficienza cardiaca congestizia, nonché lo sviluppo di fattori di rischio per l’ipertensione e le emorragie cerebrali, sono tutte conseguenze della dipendenza da alcol.
Il binge drinking (ovvero il consumo eccessivo o incontrollato di più bevande alcoliche in un breve intervallo di tempo) può avere effetti dannosi sulla pressione sanguigna. Sebbene l’alcol sia una sostanza con effetto depressivo, aumenta temporaneamente la pressione sanguigna e la frequenza cardiaca; entrambi i sintomi rientrano generalmente nella norma quando gli effetti dell’alcol svaniscono, seppure per i bevitori cronici frequenza cardiaca e pressione sanguigna tendano a rimanere elevate con un significativo aumento della probabilità di sviluppare malattie cardiache.
La cocaina e gli stimolanti
Sostanze stimolanti come la cocaina presentano rischi cardiovascolari molto importanti ed hanno un effetto quasi immediato sul cuore e sulla circolazione sanguigna del cervello. Pochi istanti dopo l’assunzione, la frequenza cardiaca aumenta, i capillari e i vasi sanguigni iniziano a restringersi e il cuore inizia a pompare più forte. Questo processo può portare anche ad esiti fatali, poiché l’aumento della pressione sanguigna e lo stress eccessivo sul cuore possono provocare una lacerazione dell’aorta. In effetti, secondo i ricercatori, la cocaina viene spesso definita “la droga perfetta per l’infarto” e gli studi hanno dimostrato che gli effetti di stimolanti come la cocaina sul sistema cardiovascolare durano a lungo dopo che i suoi effetti sul cervello sono svaniti.
Gli oppioidi
Anche gli oppioidi presentano gravi rischi per la salute, seppure gli effetti sul sistema cardiovascolare di questa categoria di sostanze siano del tutto opposti a quelli degli stimolanti.
Gli oppioidi stimolano il sistema parasimpatico con conseguente ipotensione (pressione sanguigna anormalmente bassa) e bradicardia (rallentamento della frequenza del battito cardiaco).
Nel lungo termine, l’uso improprio di oppioidi può danneggiare anche il sistema elettrico del cuore, con conseguente aumento del rischio di malattia coronarica, ed è collegato ad una serie di altre condizioni potenzialmente dannose fra cui l’indurimento delle arterie e l’insufficienza cardiaca congestizia.
È estremamente difficile superare una condizione di dipendenza da soli e la consapevolezza delle molte pericolose malattie cardiovascolari legate al disturbo da uso di sostanze può non bastare a motivare ad un cambiamento. Del resto, in generale, non è sempre facile prendersi cura del proprio stato di salute, anche se non si ha una dipendenza. Timori, sfiducia, scoraggiamento, ansie, possono portare a non considerare sul serio di cambiare stile di vita. Però è importantissimo pensarci, soprattutto per non andare incontro a un periodo di vita che si cerca di spostare nel futuro, ma che potrebbe essere pesante e infelice per le conseguenze invalidanti di gravi patologie.
Chiedere aiuto e rivolgersi a professionisti specializzati è il regalo più grande che puoi fare al tuo cuore!
La Redazione